lunedì 27 aprile 2015

EX...


Io ho sempre avuto un forte debole per le fabbriche in disuso; abbandonate fra i rovi degli anni, magari vicine al corso d’acqua che le riforniva. Dipinte dalla ruggine e percorse dal vento invece che dalle voci industriose dei lavoratori che si strappavano il respiro nella loro pancia. Ho adorato sempre le vecchie colonie (prima che divenissero resort color miele) e  le scuole (prima che fossero trasformate in civili abitazioni con mimose al posto di cimose). Immaginato le voci fintamente allegre, fintamente bambine, attraversare gli androni e seguire il mio passo curioso. Ho varcato silenziosamente le mura umide e spente di antichi manicomi e mi è parso davvero di udire il prurito dentro che non ti fa conforme e vedere la distruzione del mattone vicina all’insolenza di ferri che ancora potrebbero fare quello per cui nacquero. Adoro ed ho adorato sempre ciò che prima era movimento, disciplina, regola, sofferenza, lacrima, ulcera e che oggi è ruggine, marciume, vento e fiore. Forse qualcosa si spiega di me attraverso questo o forse niente. Ma se è vero che molti di questi giganteschi fantasmi sono stati oggi investiti da aghi di cemento che hanno cambiato la loro destinazione, la loro natura….è anche vero che altri arriveranno a breve, per farmi ancora compagnia con storie che non sono più..o che non sono ancora...




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