mercoledì 21 settembre 2016

Fuori Autunna.

Che tal penombra véni i miei pensieri
d’abbisognar d’un cuore in più nel petto?
Gl’antichi amanti 'paion forestieri,
qual fùssero cappelli sopra al letto.
Ma un dèsto Autunno velerà i sentieri
donando al fare mio novello aspetto…
Nell’intonar quest’occhi ai suoi modelli….
anche se tristi, poi, vi parran belli.




sabato 3 ottobre 2015

Emissioni di pace.

Ti viene imposto, oggi, l'ottimismo
ché devi veder terso anche il petrolio;
o poi t'accuseràn di fatalismo
se non accetti il loro monopolio.
Anch'io mi piegherò al neorealismo,
e se berrà un litro di gasolio,
al mi' figliolo io dirò: "semmai,
te vai pianino e 20 ce li fai".







mercoledì 30 settembre 2015

Autunno oramai...


"Viene l'Autunno e scùra un po' più presto",
canta il cantore d'animo più antico;
Il grappolo di vite cresce lèsto
mentre decresce il frutto d'ogni fico.
Questa stagione è il giusto manifesto
di qualsivoglia artista, il suo ombelico;
Mi fà la spia che è giunta, la coltella, 
per via che trova dura la Nutella.

sabato 8 agosto 2015

"Alabastro spaziale"...

Alabastraio e Anarchico convinto
era il Beppino, nato da Volterra;
non Minotauri nel suo labirinto
né Arianne o fili da posare in terra.
E quando il prete a lui chiese convinto
due lire per portar nell'entroterra
la vergine in corteo, rispose 'a masa':
“Quando son 'ghiaccio' io rimango a casa”...




lunedì 27 aprile 2015

EX...


Io ho sempre avuto un forte debole per le fabbriche in disuso; abbandonate fra i rovi degli anni, magari vicine al corso d’acqua che le riforniva. Dipinte dalla ruggine e percorse dal vento invece che dalle voci industriose dei lavoratori che si strappavano il respiro nella loro pancia. Ho adorato sempre le vecchie colonie (prima che divenissero resort color miele) e  le scuole (prima che fossero trasformate in civili abitazioni con mimose al posto di cimose). Immaginato le voci fintamente allegre, fintamente bambine, attraversare gli androni e seguire il mio passo curioso. Ho varcato silenziosamente le mura umide e spente di antichi manicomi e mi è parso davvero di udire il prurito dentro che non ti fa conforme e vedere la distruzione del mattone vicina all’insolenza di ferri che ancora potrebbero fare quello per cui nacquero. Adoro ed ho adorato sempre ciò che prima era movimento, disciplina, regola, sofferenza, lacrima, ulcera e che oggi è ruggine, marciume, vento e fiore. Forse qualcosa si spiega di me attraverso questo o forse niente. Ma se è vero che molti di questi giganteschi fantasmi sono stati oggi investiti da aghi di cemento che hanno cambiato la loro destinazione, la loro natura….è anche vero che altri arriveranno a breve, per farmi ancora compagnia con storie che non sono più..o che non sono ancora...




mercoledì 25 marzo 2015

Chest'è!!!




"L'amore è quella cosa che tu stai da una parte, lui dall'altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate…chest’ è!"...





Occhi neri di castagna...





Sta tramutando il passo montanaro

nella bracciata rossa di un bagnino.

Intendo dir che il tempo carbonaro

sta trasformando il fiero biancospino

…in un roseto privo di riparo

ed in lampara il flebile stoppino.

Ma in tutti i frutti estivi di campagna

dov'è il mistero ch'è nella castagna?...